Descrizione
La peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suini e dei cinghiali per la quale non esistono vaccini, né cure.
Premesso che l’uomo non è sensibile alla malattia, la presenza della malattia in un territorio, sia nel cinghiale sia nel suino, ha conseguenze economiche devastanti, a causa delle restrizioni commerciali imposte dalla Comunità Europea.
I ceppi più aggressivi del virus, come quello circolante in Europa dal 2013, sono generalmente letali per i suidi.
Il virus è estremamente resistente rimanendo infettante per 100 giorni nell’ambiente esterno e per diversi mesi nelle carni.
La Peste Suina Africana (PSA) dal 2007, partendo dal Caucaso, si è diffusa rapidamente nei paesi della Federazione Russa e dal 2014 è presente in alcuni Paesi dell’Unione Europea.
Nel Settembre 2018, il virus è stato ritrovato in cinghiali selvatici rinvenuti morti in Belgio, destando ulteriore preoccupazione per la rapida diffusione dell’infezione.
L’evoluzione dell’epidemia nell’Est Europa e i recenti casi anche in Oltrepò, a notevole distanza dalle zone in cui la malattia è oramai endemica, hanno evidenziato chiaramente come il fattore umano ed i cinghiali siano entrambi rilevanti nella trasmissione dell’infezione.
Tali fattori devono essere opportunamente considerati nell’impostazione di misure di prevenzione e controllo della malattia!
Premesso che l’uomo non è sensibile alla malattia, la presenza della malattia in un territorio, sia nel cinghiale sia nel suino, ha conseguenze economiche devastanti, a causa delle restrizioni commerciali imposte dalla Comunità Europea.
I ceppi più aggressivi del virus, come quello circolante in Europa dal 2013, sono generalmente letali per i suidi.
Il virus è estremamente resistente rimanendo infettante per 100 giorni nell’ambiente esterno e per diversi mesi nelle carni.
La Peste Suina Africana (PSA) dal 2007, partendo dal Caucaso, si è diffusa rapidamente nei paesi della Federazione Russa e dal 2014 è presente in alcuni Paesi dell’Unione Europea.
Nel Settembre 2018, il virus è stato ritrovato in cinghiali selvatici rinvenuti morti in Belgio, destando ulteriore preoccupazione per la rapida diffusione dell’infezione.
L’evoluzione dell’epidemia nell’Est Europa e i recenti casi anche in Oltrepò, a notevole distanza dalle zone in cui la malattia è oramai endemica, hanno evidenziato chiaramente come il fattore umano ed i cinghiali siano entrambi rilevanti nella trasmissione dell’infezione.
Tali fattori devono essere opportunamente considerati nell’impostazione di misure di prevenzione e controllo della malattia!
COSA FARE PER PREVENIRE LA DIFFUSIONE:
- Cambia indumenti e scarpe al termine di una passeggiata nel bosco o di una battuta di caccia e disinfetta materiali e veicoli (pneumatici)
- Non abbandonare nellambiente cibi o scarti alimentari
- Dopo una battuta di caccia evitare contatti anche indiretti con suini domestici
- Non abbandonare nell'ambiente carcasse di animali o parti di esse, compresi i visceri
- Non alimentare suini domestici e cinghiali con scarti alimentari di cucina.
Di seguito il link dell’ATS Pavia che contiene le misure di biosicurezza da osservare:
https://www.ats-pavia.it/documents/1795190/0/ALLEGATO+2_OPGRL_28-2023.pdf/8bddf23c-b6db-ccc2-6c5e-4dabb03c6114
Per maggiori informazioni sulla malattia apri il link del Ministero della Salute
https://www.salute.gov.it/.../pesteSuinaAfricana/homePSA.jsp
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Ultimo aggiornamento pagina: 24/11/2023 09:48:33